ANAT RESEARCH GRANT 2021
Nuove Prospettive di management a distanza: strategie d’interventi multipli in contesti casalinghi nell’Atassia Telangiectasia
Prof. Agata Polizzi, Department of Educational Science, University of Catania, Catania
Area di intervento
Applicazioni cliniche di rallentamento della progressione dell’AT ed attività finalizzate alla riabilitazione, cura e supporto delle persone con AT.
Obiettivi del progetto
L’impiego della Telemedicina è oggi divenuto comune in molte malattie neurologiche, ma ancora diverse malattie rare del sistema nervoso sono carenti in questo campo. Il management delle persone con Atassia Telangiectasia (AT) si basa attualmente su programmi specifici e dedicati di supporto e riabilitazione. Le difficoltà di accesso a centri specialistici per AT però impongono la necessità di strategie alternative. Questo progetto si propone di esplorare in maniera virtuale e nell’ambiente casalingo il movimento, le capacità d’immaginazione cognitiva del movimento, le abilità cognitive e l’affettività in persone affette da AT al fine di migliorare ed approfondire le conoscenze di queste aree d’investigazione proposte e di sperimentare un modello di cura a distanza volto al fine di migliorare la qualità della vita nelle persone con AT.
Zebrafish come modello-malattia per l’Atassia Telangiectasia: uno strumento per identificare potenziali nuove opportunità terapeutiche
Dr. Chiara Gabellini, Institution and address: Department of Biology, University of Pisa, Unit of Cellular and Developmental Biology
Area di intervento
Patofisiologia della AT ed approcci farmacologici disegnati per correggere il gene difettivo o per compensare le sue funzioni mancanti.
Obiettivi del progetto
La difettiva risposta al danno al DNA potrebbe non essere l’unica responsabile del fenotipo neurodegenerativo dei pazienti AT. Dato che la protein-chinasi ATM mantiene l’omeostasi redox attraverso la modulazione dell’autofagia, verrà investigato il ruolo di questo processo nella patogenesi dell’AT, attraverso la caratterizzazione di una linea mutante nel gene ATM in zebrafish. Questo modello-malattia potrebbe supportare l’identificazione di nuove terapie mirate per il trattamento dell’AT.
La localizzazione di p53 al centrosoma come test funzionale per predire la patogenicità di varianti missenso di ATM
Dr. Giulia Federici, IRCCS Regina Elena National Cancer Institute, UOSD of Cellular Networks and Molecular Therapeutic Targets
Area di intervento
Il gene ATM, la cui mutazione è responsabile dell’Atassia-Telangiectasia (A-T), può andare incontro a migliaia di eventi mutazionali diversi. Le mutazioni meglio conosciute sono le nonsenso troncanti che portano alla distruzione della proteina ATM e causano l’A-T (definite quindi varianti patogenetiche). Meno caratterizzate ma più frequenti sono invece le varianti missenso le quali non distruggono direttamente la proteina, inducono effetti meno evidenti sulle funzioni di ATM e la sua stabilità e il loro contributo alla malattia (patogenicità) non è chiaro. Questo pone una sostanziale limitazione all’impatto clinico dell’informazione proveniente dal sequenziamento del gene.
Obiettivi del progetto
Scopo del progetto è validare geneticamente la possibilità di predire la patogenicità delle varianti missenso di ATM attraverso l’utilizzo di un test funzionale da noi sviluppato. Il test misura la localizzazione di p53 ai centrosomi in mitosi (p53-MCL) che dipende da ATM e ne riconosce le varianti patogenetiche. Mediante CRISPR/Cas9 creeremo una collezione di cloni cellulari con diverse varianti missenso di ATM e li useremo per validare le predizioni del test p53-MCL.